giovedì 31 luglio 2008

Cin-Sura

di
B.T.
“Un solo mondo un solo sogno”
In effetti sembra un po’ una presa in giro lo slogan scelto dal comitato organizzatore.
Negli ultimi tempi non si è fatto altro che parlare, parlare e ancora parlare della questione “censura” ai giochi olimpici, che già ad accostare le parole “censura” e “giochi olimpici”, sinceramente vengono i brividi….
E mentre noi parliamo, dibattiamo, discutiamo sui diritti umani, sulla pena di morte, il Tibet, la libertà, il cielo su Pechino si fa sempre più nero, di smog, di critiche, di proteste, di promesse fatte e mai mantenute sull’accesso alle vie di comunicazione e alla libertà di espressione, di scelte semplicemente incomprensibili, ma prese perfettamente in linea con quello che è il modus vivendi del chiamiamolo “governo” cinese. Ma d’altronde ci chiediamo anche, a queste promesse chi ci aveva mai creduto?
Già aveva suscitato un certo malcontento la pubblicazione di un decalogo con le regole da seguire all’interno dei campi gara, tra parentesi pubblicato solo in lingua cinese, poi ora, a pochissimi giorni dalla segretissima cerimonia di apertura, la conferma dell’oscuramento di alcuni siti giudicati lesivi alla sensibilità del governo cinese, nonostante le rassicurazioni fatte fino al giorno prima.
E così ora ci ritroviamo a fare i conti con quella che si preannuncia essere una delle edizioni dei giochi più brutte e tristi della storia, dicono addirittura senza striscioni, senza cori, senza bandiere, in sostanza senza tifosi, perché, alla fine, il comitato organizzatore di Pechino, siamo sicuri, riuscirà a mettere il bavaglio anche a quello.
Ma nonostante le premesse non siano affatto buone e non piacciano a nessuno, probabilmente neanche ai cinesi stessi, sarebbe giusto fermare il carrozzone olimpico? C’è chi chiede agli atleti di rinunciare a quello che è l’obiettivo, la meta, il sogno di una vita e chi non ama lo sport lo può fare, perché non capisce e non capirà mai la profonda mancanza di rispetto che si cela dietro questa richiesta. C’è chi chiede di non guardare la TV, di spegnere i riflettori su qualsiasi fonte possa portare un barlume di visibilità a questi giochi. Anche per loro vale lo stesso discorso fatto prima.
Anche perché la televisione io la spengo, però poi vorrei anche petizioni che chiedano alle grandi industrie della moda di uscire dalle fabbriche cinesi, ma guardando un po’ in giro nel web ce ne sono poche….
Io invece le gare le guarderò tutte, dalla pallanuoto al tiro con l’arco, dall’atletica al ping-pong, e le partite del Setterosa le registrerò anche, all’occorrenza. Perché chi ama lo sport, e lo pratica anche ai limiti più bassi della decenza, sa che nonostante tutti i suoi sforzi, il governo di Pechino non riuscirà mai a bloccare il messaggio olimpico, un messaggio che travalicherà i limiti imposti dalla censura cinese ed arriverà forte e chiaro anche a chi non guarda la televisione.
Perchè ormai la “frittata” il Cio l’ha fatta a suo tempo, però nonostante le numerose frittate che continuano ad arrivare da Pechino, io dico che fermare le Olimpiadi, fermare lo sport che è l’unico vero messaggio di solidarietà, fratellanza, speranza, non mi sembra una grossa soluzione.
E allora forza Setterosa, forza Italia, anzi Italia forza, forza azzurri tutti…e che Pechino ce la mandi buona!

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