martedì 23 settembre 2008

Gianni De Magistris: "Io gioco per Vincere

da 055news.it
Dici pallanuoto, dici Firenze, dici Gainni De Magistris. Il “grande vecchio” della pallanuoto fiorentina, che poi tanto vecchio non è, è tornato ad allenare la Fiorentina Waterpolo, dopo l’esperienza come commentatore televisivo a Pechino, carico di entusiasmo dopo che lo scudetto è sfuggito per un soffio. Manca ancora quasi un mese all’inizio del campionato, ma è già tempo di fare un primo bilancio e di porre le basi per stagione che sarà, in attesa del primo importante torneo di pre-campionato. programmato per il 5 di ottobre.
Un mese all’inizio del campionato. Come vi sentite? Con che prospettive partite?
"Ci sentiamo bene, e ripartiamo con grandi motivazioni, anzi forse siamo anche più convinti dell’anno scorso, visto come è finito il campionato: cercare di riconquistare il titolo ti dà ancora più motivazioni che riconfermare una vittoria. Siamo arrivati in fondo, meritando la finale tanto quanto l’Orizzonte Catania, quindi abbiamo piena fiducia nelle nostre qualità. Loro hanno perso la Zanchi, quindi oggettivamente si sono indeboliti. Noi, in questo momento, siamo leggermente indietro nella preparazione perché gli atleti olimpici non sono ancora tornati, ma saranno qui a brevissimo e potremo allenarci per essere assolutamente competitivi quando comincerà la stagione ufficiale. Inoltre, al momento, non possiamo disporre di Teresa Frassinetti, che sta attraversando un problema familiare; le siamo vicini e aspettiamo il suo ritorno".
Come è stata l’esperienza da commentatore per la Rai a Pechino? Che ne pensa dei risultati delle squadra azzurre?
"Ho già preso parte a 5 Olimpiadi, quindi conosco bene l’atmosfera che si respira; anche questa volta da commentatore l’esperienza è stata ottima. In particolare ho apprezzato l’organizzazione, davvero perfetta: palasport sempre pieni, strade pulite, tutto funzionava perfettamente. Uno spettacolo. L’unica nota negativa che ho percepito è stata il minore calore umano che ho trovato, c’era più freddezza, l’aspetto del business comincia ad essere troppo preponderante. Da italiano e da grande amante della pallanuoto, non posso essere contento di come sono andate le nazionali: purtroppo è uno sport che troppo spesso viene dimenticato, e le Olimpiadi hanno sempre rappresentato un’ottima vetrina per la pallanuoto italiana; a volte però non siamo stati abbastanza bravi nello sfruttare l’onda di entusiasmo provocata dalle nostre vittorie, figuriamoci se poi perdiamo…Peccato: è stata una debacle, proprio quando l’Italia ha stentato negli sport di squadra, la pallanuoto poteva risollevare la situazione, ma è andata come è andata. Il team maschile comunque aveva un compito difficile, data la qualità degli avversari, e quello femminile ha perso solo per un rigore".
La Rari Nantes domenica è uscita dalla Coppa Italia, seppure a testa alta. Che ne dice?
"La squadra è buona, e sta comunque lavorando bene. Mi fa piacere soprattutto il ritorno di Sottani. Purtroppo il gap con la Pro Recco e altre squadre è ancora grande, servono tempo, programmazione e strategia per tornare ad alti livelli. Le nostre società sono comunque in ottimi rapporti, abbiamo intenzione di stringere sempre di più degli accordi di collaborazione, a tutti interessa il bene dello sport fiorentino. Stiamo anche trattando per rafforzare la loro squadra femminile con dei prestiti".
Sappiamo che lei è un tifoso doc della Fiorentina. Che ne dice di questo inizio di stagione?
"Quest’anno la Fiorentina ha proprio una bella squadra, e sta già cominciando a mostrare il suo valore. Ad eccezione dell’episodio di Napoli, mi sembra che il responso delle prime partite sia positivo. Certo, farsi rimontare due gol dal Lione lascia un po’ di amaro in bocca, ma, a dire il vero, il Lione è una avversario molto ostico, credo che la Fiorentina avrebbe messo la firma per un pareggio in casa loro. Anche col Bologna non era facile vincere: le cosiddette “partite facili” non sono mai facili. Sono curioso di vedere come Prandelli gestirà la rosa: contro il Bologna, in tribuna c’era fior fiore di giocatori, non è facile coordinare una situazione così; se riescono a farlo bene, sarà una prova di maturità societaria ad altro livello. Sono comunque moderatamente ottimista, credo che il traguardo minimo della zona Champions sia a portata della squadra. Certo, sulla carta le rivali hanno grandi nomi, i vari Ibrahimovic, Kakà ecc…, ma sul campo la differenza non è poi così schiacciante. A me non è mai piaciuto giocare tanto per giocare, a me piace giocare per vincere. Vorrei che fosse così anche per la Fiorentina, e che si possa finalmente festeggiare uno scudetto che manca da troppo tempo… "

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